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Ricardo Tanturi

 

Un altro grande direttore degli anni ’40 fu Ricardo Tanturi, soprannominato per i suoi modi gentili “El caballero del Tango”.

Nacque il 27 gennaio 1905 da genitori italiani nel barrio porteňo di Barracas e sarebbe poi morto nella medesima capitale argentina il 14 gennaio 1973.

Ricardo iniziò studiando il violino per poi passare dopo qualche anno al pianoforte, sotto la guida del fratello Antonio che già era pianista e co-direttore dell' Orquesta Típica Tanturi-Petrone.

Nel 1931 formò il suo primo gruppo un sestetto e lo chiamò Los Indios, in onore di una squadra di polo che aveva questo nome. Proprio per questo motivo l'Orquesta Tanturi suonava d'abitudine all'inizio di ogni serata il brano Los Indios di Francisco Canaro, ma curiosamente non arrivò mai ad inciderlo.

Il vero salto di qualità però ci fu nell'anno 1939 quando Tanturi decise di prendere come cantante un tal Alberto de Luca che all'inizio si faceva chiamare Alberto Dual e poi finalmente con il nome che lo consacrò: Alberto Castillo.

Grande intuizione per El caballero Tanturi, infatti nel giro di poco tempo, grazie alla grande personalità del cantante solo ventenne, alla sua teatralità, alle interpretazioni uniche e irripetibili che rendevano ogni tango uno spettacolo, Castillo diventò un idolo per il pubblico che lo cercava, lo seguiva e partecipava appassionatamente alle sue serate con Los Indios di Tanturi.

I brani che eseguiva l'orchestra Tanturi-Castillo potevano essere intimi e confidenziali, per poi diventare al tango successivo sfacciati e provocatori; tutto questo grazie alle pieghe che prendeva la voce di Castillo, ai suoi gesti e alle sue provocazioni.

Quando Castillo lasciò l'Orquesta Los Indios, Tanturi   scelse un giovane cantante uruguayano, con altrettanta personalità e capacità di comunicare con il pubblico: Enrique Campos. Campos aveva un approccio diverso rispetto a quello del suo predecessore, ma riusciva allo stesso modo a creare un legame profondo tra sé ed il pubblico. Cantava con compostezza, senza esaltarsi e con la semplicità delle cose umili. Dietro a lui l'orchestra suonava affiatata, discreta e precisa, con una semplice perfezione. Questa alchimia unica ha permesso ai 51 brani registrati dal binomio Tanturi-Campos di diventare altrettanti tesori del genere.

Tanturi è stato un po’ trascurato dalla critica musicale, ma nonostante questo ha saputo creare con uno stile inconfondibile dei veri e propri gioielli musicali, conducendo ad alti livelli per quasi trent'anni la sua orchestra. La sua forza fu soprattutto nella scelta dei suoi due cantanti principali: Alberto Castillo e Enrique Campos che con la loro inconfondibile personalità riuscirono a catturare il pubblico dando di ritorno una grande popolarità alla sua orchestra. Diversissimi come carattere e come voce, i due diedero un’impronta totalmente differente alle loro incisioni, tanto che in una serata di tango si può proporre tranquillamente una tanda di Tanturi-Castillo e dopo un po’ di Tanturi-Campos: suonano come due orchestre diverse. Alberto Castillo metallico, sardonico, “arrabalero; Enrique Campos romantico e dolce.

I brani di Tanturi presentano solitamente un’introduzione dove il tipico ritmo sincopato e la melodia si fondono perfettamente creando l'atmosfera ideale per l'ingresso del cantante. L'orchestra poi fa un passo indietro lasciando tutto il palcoscenico per la parte cantata, che richiede quindi grande personalità e capacità di riempire tutti gli spazi lasciati liberi. Il brano poi finisce solitamente con la firma del maestro, rappresentata dallo spostamento inaspettato dell'accento sulla penultima nota lasciando l'ascoltatore sull'orlo di un precipizio, sospeso, salvandolo però dal cadere con l'ultimo appoggio delicato dell’orchestra.  

La caratteristica che ebbe sempre l'Orquesta de Tanturi fu quella di privilegiare il ballo, creando ed arrangiando brani unici e con forte personalità ma allo stesso tempo che riuscivano alla perfezione a soddisfare le esigenze del numeroso pubblico di tangueri presenti nelle sale. 

E' naturale che lo si identifichi con le voci di Castillo e di Campos però vale la pena prestare attenzione alle sue venti interpretazioni strumentali, perché anche queste portano il suo sigillo, il suo stile unico e raffinato, una chiara e profonda "tanguedad".

Recentemente Tanturi è stato riscoperto ed alcuni dei suoi brani sono per la maggior parte dei DJ di tango un passaggio obbligatorio e, per tanti ballerini, dei tanghi da ballare con il cuore.

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